“Non siamo nel mirino.”
“Non abbiamo dati interessanti.”
“Il nostro settore non è appetibile.”

Frasi comuni. Comprensibili. Umane, persino.
Peccato che siano anche pericolosamente lontane dalla realtà.

Oggi gli attacchi informatici non sono sempre mirati. Sono spesso automatici, opportunistici.
E quando colpiscono, non fanno distinzione tra chi è preparato e chi si sentiva al sicuro.

I numeri non mentono

  • 1 attacco ransomware ogni 11 secondi (fonte: Cybersecurity Ventures)
  • 61% delle PMI colpite da un attacco cyber non riesce a riprendersi del tutto (fonte: Hiscox)
  • Il 90% delle violazioni parte da un errore umano (fonte: IBM)

La cybersecurity non è un problema IT. È un problema di business.

Un caso emblematico

In un’azienda manifatturiera di medie dimensioni, tutto sembrava funzionare. Nessun segnale d’allarme evidente. Poi un’anomalia: un server lento, un backup che non si completava.

L’IT interno ha agito con prontezza, coinvolgendo specialisti esterni.
Nel giro di poche ore è emerso che la rete era già stata compromessa.
Non da un malware evidente, ma da un attacco di tipo “Living off the Land”.

Si tratta di una tecnica in cui gli aggressori non usano software esterni, ma sfruttano strumenti di amministrazione già presenti nel sistema (come PowerShell o task di Windows) per muoversi in modo invisibile, senza far scattare gli allarmi.

Un attacco silenzioso, persistente, che stava raccogliendo informazioni e preparando terreno per qualcosa di più grave.
L’intervento tempestivo ha evitato il blocco della produzione. Ma non tutte le aziende hanno questa lucidità. Né questa fortuna.

Tre lezioni da tenere a mente

  • Le minacce informatiche non si annunciano: si insinuano nei comportamenti quotidiani.
    Spesso usano le nostre stesse chiavi per entrare.
  • Le aziende che subiscono meno danni sono quelle che fanno esercizio.
    Simulazioni, formazione, controlli periodici: è questo che cambia le sorti di un attacco.
  • Avere una rete di contatti pronta in caso di emergenza è come avere un estintore.
    Non è bello da mostrare. Ma può salvarti.

Conclusione

Non serve investire milioni per essere più sicuri.
Serve metodo. Consapevolezza. Allenamento.

La cybersecurity non è (solo) tecnologia.
È una disciplina fatta di dettagli, relazioni, abitudini.

E quando diventa parte della cultura aziendale, può fare la differenza tra una crisi evitata e una crisi subita.

 

Michele FORLEO
 Competence Center General Manager Cybersec – Axians Italia

“Ogni giorno lavoro per tradurre la complessità della cybersecurity in scelte concrete e sostenibili per le aziende. Perché la sicurezza non è un prodotto: è un percorso.”